Caffeè: Il caffè è una pianta arbustacea che appartiene alla famiglia delle Rubiacee, genere Coffea.
Sono note alcune decine di specie del genere Coffea , ma solo due hanno un peso in termini economici: la Coffea Arabica e la Coffea canephora, le uniche coltivate in maniera estensiva dall’uomo.
Da queste piante si ricava la quasi totalità della produzione mondiale, ricoprendo le altre due specie coltivate, Coffea libericae Coffea excelsa, un ruolo marginale. L’Arabica è inoltre più diffusa della Robusta, rappresentando circa tre quarti della produzione mondiale.
Sebbene i chicchi tostati delle due specie si rassomiglino molto, le differenze tra le due piante e i loro semi sono notevoli, a cominciare dalle differenze genetiche; l’Arabica è dotata di 44 cromosomi mentre la Robusta ne ha solo la metà.
Come fa intuire il suo nome volgare, la Robusta è sensibilmente più resistente dell’altra specie sia all’attacco di parassiti e malattie sia al caldo: le piante di Robusta possono sopportare diverse giornate ad una temperatura superiore ai 30° C, mentre quelle di Arabica ne vengono danneggiate in brevissimo tempo.
Le differenze più evidenti tra le due piante si riscontrano proprio sul seme:quello dell’ Arabica è più piatto, più allungato e presenta il solco sulla faccia piana di forma sinuosa; il colore è verde, più o meno intenso, talvolta con sfumature azzurre.
Il seme della Robusta è invece più convesso e rotondeggiante, il solco è quasi rettilineo e il colore verde è normalmente pallido con sfumature sul bruno o sul grigio. Dal punto di vista chimico, le maggiori difformità si registrano nella percentuale di caffeina: 1,1 – 1,7 % nell’ Arabica, 2 – 4,5 % nella Robusta. Anche “in tazza” le due specie si presentano differentemente; l’Arabica è più dolce e aromatica, sensibilmente meno amara e astringente.